Parodontologia
Esistono vari stadi della malattia con relativi valori di gravità:
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Parodontite lieve: gengivite (sanguinamento) / recessioni gengivali
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Parodontite moderata: gengivite + mobilità dentaria
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Parodontite media: gengivite + mobilità dentaria + ascessi
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Parodontite grave: gengivite + mobilità dentaria elevata + ascessi + migrazione dentaria + perdita di alcuni denti.
La prognosi è naturalmente legata al grado della patologia ed è più favorevole nei casi di Parodontite lieve e moderata dove con opportune terapie si può ottenere la completa guarigione con reversibilità delle strutture ossee e gengivali.
Nei casi più gravi di Parodontite con la terapia si può ottenere, nella migliore delle ipotesi, l’arresto della malattia senza il completo ripristino della morfologia ossea e gengivale.
La diagnosi si esegue mediante l’attento esame clinico del paziente, la valutazione degli esami radiografici e la misurazione parodontale (valutazione dello spazio tra gengiva e dente, mobilità dentaria, sanguinamento, recessioni gengivali, ecc.).
La terapia si avvale per qualsiasi grado di Parodontite di due fattori abbinati:
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Impegno del paziente ad eseguire una scrupolosa e continuativa igiene orale personale per tre volte al giorno facendo uso corretto di spazzolino, filo interdentale e scovolino seguendo meticolosamente le direttive dell’odontoiatra curante.
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Terapia odontoiatrica parodontale che consiste a seconda della gravità della malattia in detartrasi, levigatura delle radici, gengivectomia, innesto gengivale, innesto osseo, ecc..
La terapia parodontale è indirizzata a ridurre la quantità di microbi e residui alimentari nella zona tra dente e gengiva (placca e tartaro), l’eliminazione delle sacche gengivali ed il ripristino della morfologia ossea mettendo il paziente in condizioni di poter pulire meglio favorendo così il riattacco della gengiva al dente e quindi l’arresto della malattia.
IMPORTANTE
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Il fumo ostacola la terapia parodontale in quanto deposita sulle superfici dentarie nicotina e catrame che formano uno strato isolante che impedisce il riattacco della gengiva al dente, stimola la salivazione e quindi la formazione del tartaro e aumenta la temperatura all’interno della bocca favorendo le infiammazioni.
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L’insufficiente pulizia dei denti da parte del paziente ed il non sottoporsi ai controlli periodicidall’Odontoiatra (3-6 mesi) rende vano tutto quello che è stato eseguito e predispone ad un ulteriore aggravarsi della malattia con danni irreversibili.